"LA MUSICA E LA GRANDE GUERRA" di Nicola Tangari                      11 febbraio 2016

“LA MUSICA E LA GRANDE GUERRA”

tenuta presso la scuola “Golfarelli” alla presenza di un folto pubblico.

La musica è armonia, dolcezza, evasione, spensieratezza; l’ascolto della musica nutre l’anima, pari o più che visitare una mostra o ammirare un’opera d’arte. E allora, che attinenza può avere la musica con la guerra, teatro di brutture, di morte, di tragedie, umiliazioni, sangue, fetore, martirio?

Per quanto possa sembrare un’antitesi, in realtà la musica da sempre ha accompagnato, seguito e successivamente, cantato la guerra.

È la tromba che scandisce le manovre militari, è la musica che incita al combattimento, sono le canzoni (parole + musica) che esaltano la guerra, che commentano la guerra, che condannano la guerra.

Tra le tante novità che la prima guerra mondiale introduce nei rapporti umani, c’è anche la musica. Mai prima di allora era stata usata su così larga scala. Non più il trombettiere che suona la carica, ma complessi di strumenti, bande musicali anche con funzione di intrattenimento nelle pause dopo la trincea.

I musicisti sono vicini alla guerra, si sentono coinvolti, hanno atteggiamenti di entusiasmo verso la guerra che nelle previsioni sarà di breve durata. Non pochi di loro si arruoleranno volontari. Altri daranno vita ai canti di guerra.

Ma la musica al tempo della prima guerra mondiale non è solo quella militare o affine. Nascono e si diffondono altri tipi di musica: musica di intrattenimento nei salotti bene, musica leggera nei café chantant, musica popolare per le bande cittadine, musica sacra.

Si da grande impulso alla costruzione di teatri, impulso caldeggiato dai governi non solo per le grandi città, ma anche nei piccoli centri. È la presenza a teatro un intrattenimento che fa bene all’utenza, ma anche un controllo sull’ordine pubblico: la gente si riunisce in un solo locale, la soddisfazione che ne trae non sobilla tensioni sociali, dopo la rappresentazione non si disperde in giro ma rientra appagata nelle proprie abitazioni.

Questi molto sinteticamente alcuni dei temi toccati dal relatore con i quali ha saputo coinvolgere i convenuti che hanno risposto con un caloroso applauso. 

 

 Testo e foto di Giuseppe Bellucci

 


Curriculum 
Nicola Tangari nasce a Montefiascone nel 1962. Dopo aver conseguito il Diploma di recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica «Silvio D'Amico» di Roma ed essersi diplomato presso la Scuola Vaticana di Biblioteconomia, ottiene una borsa di studio dalla Società Italsiel e si laurea in Lettere presso l'Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' discutendo una tesi sull'applicazione dell'informatica alla catalogazione dei manoscritti musicali italiani.
Durante gli anni universitari studia musicologia con Pierluigi Petrobelli, informatica umanistica con Tito Orlandi e bibliologia liturgica con Giacomo Baroffio.
Svolge attività di attore in alcune opere drammatiche e musicali. Debutta come autore drammatico con il dramma Padre Sergio premiato alla IV Rassegna Autori Italiani under 35. Nel 1989 è eseguita per la prima volta la composizione Acqua pesante su testo letterario proprio e musica di Giovanni Bietti.
Dal 1985 si dedica alla catalogazione dei manoscritti musicali collaborando con l'Istituto di Bibliografia Musicale di Roma (IBIMUS).
Con l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane (ICCU) partecipa alla progettazione e alla realizzazione del 'Sistema beni librari' (SBL) effettuando la catalogazione dei manoscritti musicali presso la Biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia e presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II in Roma. Sempre nell'ambito del suddetto progetto SBL assume il ruolo di coordinatore nazionale del settore Beni Musicali.
A partire dal 1993 svolge attività didattica come docente incaricato di Biblioteconomia e documentazione informatica dei beni musicali e Informatica applicata ai beni musicali presso la Facoltà di Beni Culturali dell'Università di Lecce, nonchè di Musicologia e Bibliologia liturgica presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.
Svolge inoltre Seminari e lezioni per il Corso di specializzazione in Informatica per le discipline umanistiche della Facoltà di Lettere dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, per la Scuola di Specializzazione per Conservatori di beni archivistici e librari della civiltà medievale dell'Università di Cassino, per l'ICCU e la Regione Toscana.
Partecipa ai Progetti interuniversitari di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale (PRIN) denominati Archangelus dedicato alla catalogazione dettagliata di manoscritti liturgico-musicali italiani, e Raphael. Censimento informatizzato e restauro integrale di un repertorio musicale trascurato: il canto gregoriano con elementi ritmico-proporzionali sotto la direzione di Marco Gozzi.
È redattore della rivista «Fonti Musicali Italiane» (già «Le fonti musicali in Italia. Studi e ricerche»), edita dalla Società Italiana di Musicologia e dal CIDIM.
Ha progettato e realizzato inizialmente i seguenti siti Internet:
Facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce;
Società Italiana di Musicologia;
Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.
Attualmente è Ricercatore per il settore L-ART07 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Gli ambiti di ricerca riguardano l'applicazione dell'informatica alla ricerca musicologica e i manoscritti liturgico-musicali medievali.